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    La soluzione WDM di Huawei aiuta la digitalizzazione dell'Università degli Studi di Napoli Federico II

Nel corso degli anni, l’Università Federico II ha vissuto una vera e propria trasformazione digitale innescata dall’aumento esponenziale dei dati prodotti dalle attività di ricerca, dalle attività accademiche e dall'amministrazione universitaria. Tra questi, l'incremento del volume di dati scambiati tra i vari campus universitari e la rete nazionale di ricerca e istruzione italiana, sta facendo da catalizzatore per questo trend.

Contesto

Fondata nel 1224, l'Università degli studi di Napoli Federico II è una delle più antiche università del mondo e una delle principali istituzioni accademiche italiane. Situata nel cuore di Napoli, l'università offre una vasta gamma di percorsi formativi, tra le quali Scienze Umanistiche, Ingegneria e Medicina. Inoltre, con una forte attenzione alla ricerca e all'innovazione, svolge un ruolo centrale nello sviluppo della conoscenza sia a livello locale che globale. L'università è composta da 26 dipartimenti, con più di 3.000 membri del personale accademico, oltre 4.500 membri del personale amministrativo e circa 100.000 studenti iscritti. La sua ricca storia e il suo impegno per l'eccellenza la rendono un centro di rilievo per l'istruzione superiore in Europa.

Sfide

Nel corso degli anni, l’Università Federico II ha vissuto una vera e propria trasformazione digitale innescata dall’aumento esponenziale dei dati prodotti dalle attività di ricerca, dalle attività accademiche e dall'amministrazione universitaria. Tra questi, l'incremento del volume di dati scambiati tra i vari campus universitari e la rete nazionale di ricerca e istruzione italiana, sta facendo da catalizzatore per questo trend. Per essere pronti alla cosiddetta “esplosione dei dati”, prevista nei prossimi 5-10 anni, il dipartimento IT dell’Università Federico II, ha deciso di modernizzare l'infrastruttura di trasmissione WDM (Wavelength Division Multiplexing).

La precedente soluzione WDM è stata oggetto di analisi. Tale infrastruttura non disponeva delle necessarie funzionalità per supportare l’aumento della larghezza di banda per canale ottico e, inoltre, l’hardware installato era in uno stato di End of Support (EoS). L’attuale larghezza di banda dimensionata a 10Gbps era insufficiente per supportare un'ulteriore espansione del volume di dati scambiati come lo streaming video online. “Non vediamo l’ora di avere finalmente una rete WDM modernizzata, che sia flessibile, affidabile e scalabile per supportare la futura crescita del traffico prevista a lungo termine” - afferma Carmine Piccolo direttore tecnico della rete di Ateneo.

Soluzione

Già nel 2022, l’Università Federico II ha avvertito la necessità di migliorare l’interconnessione tra i suoi campus e di potenziare la capacità di scambio dati con la rete di ricerca e istruzione nazionale. “A tal fine,” ricorda Carmine Piccolo - “abbiamo pianificato 3 fasi per implementare il rinnovamento della rete WDM e garantire affidabilità ed efficienza per tutto il personale universitario durante la sua modernizzazione”. La prima fase ha visto come obiettivo primario quello di costruire un nuovo anello WDM e migrare i servizi 10GE della rete legacy per realizzare lo scambio di servizi sia all'interno dell'anello WDM che all'esterno con altre reti educative. Successivamente, nella seconda fase, è stato incluso un nuovo sito nell'anello e tutti i servizi 10GE sono stati aggiornati a servizi basati su 100GE. Infine, per rispondere al trend di crescita futuro, nella terza fase è previsto l'aggiornamento della capacità di banda a 400Gbps per lunghezza d'onda. Attualmente la Federico II è dotata di una connessione a 200Gbps e si prepara ad ampliare la larghezza di banda fino a 400Gbps per lunghezza d'onda.

Per rispondere alle esigenze dell’Università, Huawei ha proposto il sistema WDM OptiXtrans E6600 e i servizi professionali di migrazione dalla precedente infrastruttura a quella di nuova generazione. Carmine Piccolo e il suo team sono rimasti molto soddisfatti della soluzione offerta e del supporto fornito da Huawei durante le attività di migrazione. Infatti, un’analisi approfondita di costi, benefici e funzionalità ha evidenziato come la soluzione WDM fosse la scelta ideale per la futura rete dell’università.

La soluzione WDM e la serie OptiXtrans E6600 di Huawei:

WDM è l'abbreviazione di “Wavelength Division Multiplexing”. Si tratta di una tecnologia che permette l’aggregazione e la condivisione di diverse lunghezze d'onda all’interno di una singola coppia di fibre ottiche per trasmettere diverse tipologie di servizi, come Ethernet, SAN (Storage Area Network), SDH (Synchronous Digital Hierarchy), Video ecc. Per questo progetto sono stati scelti gli OptiXtrans E6616 e E6608T di Huawei che si adattano perfettamente allo scenario di reti metropolitane, con larghezze di banda da 100Gbps a 400Gbps, per brevi e lunghe distanze.

Vantaggi

Massimizzare l'utilizzo della lunghezza d'onda

Durante la costruzione della nuova infrastruttura, Huawei ha aiutato l'Università Federico II con una soluzione WDM ad alte prestazioni. “La soluzione Huawei OptiXtrans E6600 ha fornito un enorme incremento delle prestazioni, sia in termini di capacità di trasmissione che di O&M giornaliero”, afferma Carmine Piccolo. Con l'architettura OTN, i servizi del campus si possono aggiungere o togliere in ogni sito con grande flessibilità, massimizzando l'utilizzo delle risorse della lunghezza d'onda. Questa caratteristica garantisce che sia i servizi di piccole dimensioni, come quelli a 10GE, sia quelli di grandi dimensioni a 100GE, possano condividere la stessa lambda da 200Gbps. Inoltre, la possibilità di segregare i servizi in linee private, denominate hard-pipe, non solo aiuta ad eliminare le interferenze tra i servizi di trasmissione, ma anche a classificare e gestire il servizio in base alla tipologia di dati come, ad esempio, ricerca, attività accademica, amministrazione ecc.

O&M intelligente

Oltre alla flessibilità OTN e segregazione dei servizi, per il team IT era fondamentale gestire la rete WDM in modo intelligente ed efficiente. In precedenza, nella rete legacy, quando si verificava un guasto della fibra ottica, normalmente il team IT impiegava circa 3 ore per contattare il fornitore della fibra così da poter identificare il punto in cui si era verificato il guasto. Questi ultimi poi impiegavano altre 3 ore per recarsi sul posto e risolvere il problema. “Siamo molto soddisfatti della funzione 'Fiber Doctor' di Huawei, che è integrata nell'hardware”, afferma Carmine Piccolo. Inoltre, sottolinea che, con la nuova soluzione di Huawei, il suo team può localizzare la posizione del guasto su una mappa GIS e indicare direttamente ai fornitori della fibra la posizione del guasto (con una precisione di ±3 m). Il processo di risoluzione del guasto si riduce quindi da 6 a 3 ore.

Evoluzione Fluida

“Grazie a Huawei, la nuova soluzione WDM supporta la nostra evoluzione verso la digitalizzazione in maniera fluida”, afferma Carmine Piccolo. Dalla migrazione del servizio alla ricostruzione della topologia, il team di assistenza tecnica Huawei ha aiutato il cliente a ridurre al minimo i tempi di fuori servizio, garantendo una trasmissione affidabile dei dati alla fine del processo di migrazione. Inoltre, la soluzione WDM di Huawei è in grado di supportare l’aggiornamento fino a 400Gbps di larghezza di banda per lambda senza modifiche alla configurazione del layer fotonico attuale. Ciò permette di soddisfare le future esigenze di elaborazione di enormi quantità di dati.

Informazioni sull'Università degli Studi di Napoli Federico II

Fondata il 5 giugno 1224 dal Re di Sicilia e del Sacro Romano Imperatore Federico II, l'Università degli Studi di Napoli Federico II è considerata la più antica istituzione statale di istruzione superiore e di ricerca al mondo. Inoltre, è stata anche la prima università europea dedicata alla formazione del personale amministrativo laico ed è una delle istituzioni accademiche più antiche al mondo in attività continua.

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